Il “New Yorker” e la strumentalizzazione di Paul Haggis

Pubblicato da Redazione il giorno 19 Marzo 2011

Scientology e i disinformatori specializzati:
le menzogne del "New Yorker" e la strumentalizzazione di Paul Haggis

Il 7 febbraio 2011 la rivista americana "The New Yorker" ha pubblicato un articolo di ben 28 pagine sulla Chiesa di Scientology col pretesto di presentare un "profilo di Paul Haggis" (un anti-Scientologist) scritto dal cronista del New Yorker Lawrence Wright.

In realtà, l'articolo non era su Paul Haggis, poiché quest'ultimo è servito solo come veicolo, ad uso e consumo del New Yorker, per scrivere un pezzo contro la Chiesa. Naturalmente, questo non sorprende molto, dato che pochissimi sanno chi sia Paul Haggis mentre tutti conoscono Scientology!

Prova ne è che Wright non seppe che Paul Haggis frequentava Scientology fino a quando quest'ultimo non dichiarò pubblicamente di aver abbandonato la Chiesa nell'ottobre 2009 e quando l'autore dell'articolo contattò Haggis, quest'ultimo rispose che l'unico motivo per cui avrebbe scritto un suo profilo era per via del fatto che Scientology è molto conosciuta.

Il fatto che una rivista attacchi Scientology non è cosa nuova e la linea di attacco è sempre stata la stessa, fin dagli anni '50: attaccare la Chiesa per il fatto di praticare la propria religione, tentare di screditare la dirigenza della Chiesa e muovere accuse feroci contro gli Scientologist e il loro operato.

L'attacco mira sempre al vertice: prima era L. Ron Hubbard l'obiettivo preferenziale delle critiche dei media, ora è la persona più in alto nella Chiesa, ossia David Miscavige, da 25 anni leader del movimento.

A riprova del fatto che tali attacchi sono una storia trita e ritrita, vi sono le dichiarazioni dello stesso L. Ron Hubbard, rilasciate quando nel 1964 il  Saturday Evening Postpubblicò un articolo contro Scientology e lui stesso. In una lettera aperta, Ron scrisse, tra l'altro:

«Questo "articolo" è uno sforzo piuttosto goffo di screditare il leader di un movimento con un attacco personale diretto. Questo è di fatto l'assassinio di un personaggio. Non possono semplicemente sparargli, poiché ne farebbero un martire, ma in compenso ne assassinano il personaggio.

Tramite citazioni erronee e illazioni, affermazioni estrapolate dal contesto e evitando tutti i valori reali, cercano di uccidere la fiducia e perciò il movimento.

Ma le accuse sono davvero molto vecchie. Stiamo vedendo le stesse cose da 14 anni. Stesse bugie.» L. Ron Hubbard

Le bugie di oggi sono le stesse. Nei 10 mesi in cui questo articolo veniva preparato dalla rivista, la Chiesa ha fornito oltre 210 centimetri di informazioni e documenti in risposta a più di 1.300 domande "per verificare i fatti".

Ma i dirigenti della rivista sono persone corrotte e disoneste, e ciò è dimostrato dai seguenti fatti:

  • L'autore (Wright) ha iniziato la sua storia fra la fine del 2009 e i primi del 2010. Il suo primo contatto con la Chiesa avvenne, però, solo alla fine di maggio 2010.
  • Egli iniziò la sua prima inchiesta parlando esclusivamente con persone che sono state allontanate ed estromesse dalla Chiesa perché coinvolte in attività contrarie all'etica e ai codici di condotta di Scientology; una fonte, quindi, che qualunque persona di buon senso considererebbe inattendibile o quanto meno poco obiettiva.
  • Wright ha presentato l'articolo come una recensione su Paul Haggis e ha costantemente sminuito il suo vero obiettivo, ossia la Chiesa.
  • La Chiesa ha ripetutamente offerto alla rivista la possibilità di scrivere una storia su Scientology o su uno Scientologist e di avere libero accesso a qualunque Chiesa o ad intervistare qualunque Scientologist. L'autore dell'articolo e la dirigenza del New Yorker, però, ha sistematicamente rifiutato tale offerta.
  • Inoltre, la Chiesa si è ripetutamente offerta di rispondere a domande messe per iscritto prima che venisse scritto l'articolo. L'autore, però, pose solo alcuni quesiti orali prima della stesura iniziale.

Il 25 e 26 agosto 2010, dopo svariate e-mail e lettere della Chiesa con richieste di sapere come mai non erano state inviate domande, il New Yorker inviò ben 971 domande "per verificare i fatti". Delle 971 domande, solo 149 si riferivano a Paul Haggis o avevano qualcosa a che fare con lui e con il periodo da lui trascorso in Scientology.

Invece, ben 570 delle 971 domande denotavano un evidente pregiudizio e misero in luce delle vere e proprie falsitàchiaramente tratte da fonti inattendibili quale Wikipedia (che è risaputo non essere affidabile per citazioni da parte dei media o delle università) o da siti Internet contenenti pornografia, fotografie raccapriccianti e astrologia! E se si tiene conto che il processo di "verifica dei fatti" è iniziato solo ad articolo già scritto e in fase di revisione, tutto ciò è quanto meno oltraggioso.

L'articolo fu rimandato indietro per essere riscritto e alla fine la Chiesa ricevette ben 1.300 domande di "verifica dei fatti" che erano state estrapolate dal contesto e infine non usate. La Chiesa diede esaurienti informazioni, incluse notizie sulla sua espansione, fotografie e depliant di ogni Org Ideale e notizie su come esse stessero aiutando le  rispettive comunità locali. Fornì anche rapporti completi sui programmi sociali sponsorizzati dalla Chiesa, copie dei filmati e degli annunci di pubblica utilità come quelli de "La Verità sulla Droga", quelli sui Diritti Umani e quelli de "La Via della Felicità", i kit integrali per gli educatori, ecc., ma nulla di ciò fu menzionato nell'articolo.

Si tratta di un procedimento giornalisticamente scorretto. Quando i loro 10 mesi di "inchiesta" (difficile chiamarla così dato che non sono mai venuti in nessuna Chiesa e non hanno intervistato nessuno che sapesse realmente qualcosa) non produssero nessuna informazione nuova, essi architettarono un tentativo disperato proprio qualche giorno prima di andare in stampa e costruirono la falsa accusa di una "indagine aperta dell'FBI". Lo fecero per  creare titoli, dato che nessuno conosceva o si curava di Paul Haggis e loro non avevano niente di nuovo riguardo alla Chiesa e sapevano molto bene che stavano semplicemente di rifriggendo bugie da tempo smentite che si erano ormai rivelate delle falsità.

Continua…