La Santona degli anti-sette

Pubblicato da Redazione il giorno 31 Gennaio 2012

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo articolo dall’Ufficio Affari Pubblici della Chiesa di Scientology.

Per l’ennesima volta la televisione di Stato ha scelto di dare spazio a Maria Pia Gardini, fonte già ampiamente screditata e inattendibile di reiterate accuse contro la Chiesa di Scientology.

La Gardini, pur non avendone diritto, oltre 15 anni fa ha ricevuto un’ingente somma di denaro dalla Chiesa, attestando con la sua firma davanti a testimoni, di non aver nulla a che pretendere da Scientology, impegnandosi nel contempo a non infastidire la Chiesa ulteriormente. La Gardini ha violato quell’accordo innumerevoli volte.

Quest’ennesimo episodio di diffamazione rappresenta anche un’ulteriore violazione dell’accordo di cui sopra. E la RAI si è di nuovo prestata nel favorire questa campagna di disinformazione.

Buona lettura.

Redazione di Verba Volant


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LA SANTONA
DEGLI ANTI-SETTE


Il 29 novembre 2011, RAI 1 ha dedicato una puntata di “Storie Vere”, rubrica di approfondimento di “Unomattina”, al tema delle “sette”.

Per sostenere la tesi delle “sette pericolose”, tanto cara a coloro che vorrebbero reintrodurre il defunto reato di plagio (ex-art. 613 del codice penale) è stata trasmessa anche l’intervista rilasciata dalla sig.ra Maria Pia Di Gasparro Gardini, durante la quale ha raccontato vicende che risalgono a 20 anni fa e che non riguardano le chiese di Scientology italiane.

Come al solito, Gardini ha recitato la parte della madre che si è unita alla chiesa di Scientology solo per “salvare la figlia”, tesi questa che viene smentita facilmente dai fatti poiché la sig. Di Gasparro Gardini continuò a professare la religione di Scientology fino al 1994, cioè fino a quattro anni dopo la morte della figlia, avvenuta nel novembre 1990.

Maria Pia Di Gasparro Gardini è un''apostata. Socialmente, gli apostati si accreditano come attendibili perché sono stati presenti, c’erano, hanno partecipato, sanno e “ora che hanno recuperato la capacità di giudizio, rivisitando quanto avvenuto nel passato”, giudicano in modo negativo quanto hanno giudicato positivamente allora.

Siamo di fronte a quella che un sociologo ha descritto come la “sindrome del  fuoriuscito”. Colui o colei che la esibisce deve per forza di cose usare il seguente schema di ragionamento, un processo mentale auto-assolutorio e altrui-colpevolizzante: io, pur essendo perfettamente capace al 100% di giudicare, non ho colpa, non ho responsabilità. Ne ho fatte di cotte e di crude, ma sono una vittima, la responsabilità ricade su chi mi ha dato percezioni errate ed illusorie che mi hanno impedito di giudicare cosa era giusto e cosa era sbagliato.

Siccome la mia capacità di giudizio è integra, capace di giudizi corretti al 100%, ne deduco che le percezioni esterne, i dati che mi erano stati forniti e che ho creduto veri erano  invece  errati, essendo questa l’unica spiegazione possibile.

In conclusione lo sforzo dell’apostata di raccontare cose negative, criticare dottrine, situazioni, programmi, gruppi e persone non ha nulla a che vedere con l’oggetto della critica: è il contenuto di una deduzione a posteriori volta a salvaguardare la sua capacità di giudizio e, insieme, necessaria per permettergli di auto-assolversi.

Ed è questo l’unico modo per l’apostata di auto-assolversi.

Con l’andare del tempo, se non riesce ad uscire dall''ossessionante bisogno di dimostrare di essere nel giusto dando torto agli altri, la sua valutazione sull’ideologia, o dottrina passata, dovrà divenire sempre più negativa: la misura del riconoscimento, anche personale, della riconquistata capacita di giudizio infatti gli appare direttamente proporzionale alla critica. Più la critica si perfeziona e approfondisce e maggiore è il riconoscimento della riconquistata capacità di giudizio.

Ed è proprio questo che la sig.ra Di Gasparro Gardini ha fatto e fa. Questo è il motivo per cui concede interviste come quella andata in onda a “Storie Vere”.

“Unomattina - Storie Vere” si è in questo modo prestata a diffondere un messaggio di intolleranza, fornendo un’immagine della Chiesa di Scientology che non corrisponde all’attualità, non corrisponde ai fatti, non corrisponde alle sentenze emesse in nome del popolo italiano e non corrisponde a ciò che pensano le diverse migliaia di cittadini italiani di ogni età, ceto sociale e professione che praticano Scientology con piena soddisfazione, avendo trovato in essa il loro percorso di illuminazione spirituale e salvezza.

Perfino alcune delle immagini usate per accompagnare il racconto della sig.ra Di Gasparro Gardini non riguardano in nessun modo riti e pratiche della Chiesa di Scientology ma da anni sono presenti in ogni servizio RAI riguardante Scientology. Certamente creano un impatto emotivo nel telespettatore, perché gli forniscono lo stereotipo della “setta”, ma non hanno nulla a che fare con la Chiesa di Scientology.

Nella fattispecie, sono quelle immagini in cui si vedono persone vestite di bianco che pregano con sguardo rapito e mani giunte, e a quelle relative ad alcuni adulti che si immergono nell’acqua, presumibilmente per il rito di un battesimo di una qualche confessione cristiano-protestante.

Il persistere nell’uso di quelle immagini e nel demonizzare la Chiesa di Scientology denota una precisa volontà, la volontà di influenzare i telespettatori, di vendere loro una tesi, non di informarli in modo obiettivo.

Seguono le note e i documenti di confutazione su quanto detto dalla sig.ra Maria Pia Di Gasparro Gardini.

Ufficio Affari Pubblici
Chiesa Nazionale di Scientology d’Italia


RAI unomattina


“UNOMATTINA – STORIE VERE”
Sette e santoni:
sono un pericolo?

29 novembre 2011


maria pia gardiniAFFERMAZIONE

“… io sono entrata in Scientology per seguire mia figlia che era stata presa e portata in America e da quel momento la mia vita è cominciata ad andare a rotoli.”

“Mia figlia aveva fatto uso di droghe, era entrata in uno di questi centri Narconon per la tossicodipendenza, che sono di Scientology, si era presa l''AIDS in questo centro perché entravano siringhe sporche di droga, io ho voluto seguirla, pensavo di poterla tirare fuori e sono rimasta per 9 anni dentro.”

confutazioneCONFUTAZIONE

La prima accusa della sig.ra Di Gasparro Gardini riguarda la figlia Federica che, secondo le sue parole, sarebbe “… stata presa e portata in America…”.  La formulazione suggerisce che qualcuno aveva costretto Federica ad andare in America.

Se ciò fosse stato vero, la sig.ra Gardini avrebbe dovuto, al tempo, denunciare l’accaduto all’autorità giudiziaria, che avrebbe sicuramente disposto gli accertamenti del caso.

Nessuna denuncia è mai stata fatta in tal senso e ciò per il semplice fatto che quanto la sig.ra Gardini vuole far intendere non è mai accaduto.

La sig.ra Gardini giustifica l''aver abbracciato il credo di  Scientology come una scelta fatta da una madre per stare vicino alla figlia tossicodipendente.

Questo tipo di motivazione non risponde alla verità dei fatti ma è stata elaborata per suscitare in colui che la legge un sentimento di ammirazione nei confronti della madre che si sarebbe sacrificata per stare vicina a sua figlia.

pagin 23La signora Gardini non si era unita a Scientology per stare vicino alla figlia Federica e sostenerla nel recupero ma, al contrario, fu sua figlia, già liberata dalla necessità di assumere droghe, grazie al programma svolto presso la comunità Narconon, che cercò di aiutare la madre a risolvere i suoi stessi problemi.

Nel libro “I miei anni in Scientology”, la signora Gardini accenna, velatamente, al suo stato di disagio e di prostrazione in cui si era venuta a trovare senza tuttavia fare menzione di tutte le cause che lo avevano determinato.

(Allegato 1 - Pag. 23 del libro “I miei anni in Scientology” – Maria Pia Gardini, Paoline Editoriale Libri)

Tale stato di malessere fisico e di disagio interiore in cui era venuta a trovarsi era stato percepito da sua figlia e, visti gli ottimi risultati che ella aveva ottenuto, sia sul piano del recupero dalla tossicodipendenza, sia sul piano della serenità spirituale, decise di aiutare la madre perché potesse ottenere gli stessi benefici e giovamento che aveva ottenuto lei.

Basti solo considerare, in relazione a quanto sopra, che la signora Di Gasparro Gardini continuò a praticare Scientology per anni dopo la morte di sua figlia, smentendo in tal modo l’affermazione secondo la quale si era unita a Scientology solo per stare vicino a sua figlia.

Per quanto riguarda l’accusa per cui sua figlia aveva contratto l’AIDS quando era ospite in una delle comunità Narconon, c’è da dire che questa è una delle tante accuse non confermate dai fatti, poiché nessuno è in grado di dire dove e quando la figlia contrasse l’HIV.

Tuttavia, poiché la sig.ra Gardini lo afferma con tale certezza, senza aver mai fatto nessun accertamento, e dimenticando o glissando sul fatto che il virus HIV può rimanere nel corpo a lungo senza mostrare la sintomatologia dell’AIDS, ci vien da pensare che ella abbia un qualche dono speciale che le permette di conoscere cose normalmente precluse non solo ai comuni mortali, ma anche alla scienza medica.

maria pia gardiniAFFERMAZIONE

“Sono entrata che ero una persona molto abbiente e sono uscita che ero una persona molto povera.”





confutazioneCONFUTAZIONE

Questa è un’altra frase ad effetto ma non corrisponde alla realtà dei fatti.

Innanzitutto si deve sapere che l’attitudine a sprecare denaro, conducendo affari in maniera poco avveduta, sembra una costante della vita della sig.ra Di Gasparro Gardini.

Ciò lo si evince dai fatti qui di seguito riportati.

richiesta inabilitazione maria pia gardiniTre anni prima di incontrare Scientology, sua madre, la sig.ra Maria Vittoria Baldovino, chiese l’inabilitazione della figlia poiché era preoccupata per i comportamenti di Maria Pia. Ecco uno stralcio di quanto scrisse nell’estanza del 31 maggio 1980:

«La ricorrente è madre della Sig.ra DI GASPARRO GARDINI Maria Pia, nata Rovereto il 14 ottobre 1936 e residente a Roma, in via Ottavio Ragni n. 15.

Questa, vuoi per vicissitudini personali familiari (sposatasi nel 1960 col Dr. Paolo L., si separò di fatto da lui dopo tre anni e, successivamente, ottenuto l''annullamento del matrimonio religioso per difetto di consenso, si risposò nel 1974 col sig. Giuseppe B. ma dopo appena sei mesi si separò anche da lui), vuoi per l''abuso abituale di sostanze stupefacenti (o forse approdata all''uso degli stupefacenti nella vana ricerca di un compenso ad una vita affettiva non riuscita a trovare), da alcuni anni mostra un sempre più marcato e progressivo scadimento dei poteri inibitori e di controllo delle proprie azioni, segnatamente per quanto attiene il governo dei propri interessi economici

Allegato 2 - Istanza di interdizione (fonte: www.puccy-gardini.net)

Per la cronaca, il tribunale rigettò l’istanza, ma ciò non fermò le disavventure finanziarie della sig.ra Di Gasparro Gardini.

Nel 1984, le due società cinematografiche che erano da lei gestite, la Publifilm SRL e la PAL Cinematografica SRL (che non produssero altro che qualche film del genere erotico-trash), vennero dichiarate fallite e la stessa cosa avvenne con una banca che con altri soci aveva aperto in Tunisia nel 1993.

Fu proprio dopo questo ultimo insuccesso imprenditoriale che si verificò quanto la sig.ra Di Gasparro Gardini ha scritto all’inizio del capitolo intitolato “Da ex scientologa”, del libro “I miei anni in Scientology”, e  che riportiamo qui di seguito:

“Le mie disavventure finanziarie in Italia non accennano a finire. Sto ancora definendo la vendita della Rombaia, anzi la svendita visto che dei 4 miliardi di lire che vale ne ricavo appena uno e mezzo, quando m’arriva sul capo una nuova mazzata: il fisco mi impone il pagamento di altri 500 milioni di lire a titolo di tasse successorie che mia madre avrebbe dovuto pagare dopo la morte di mio padre. Ma non dispongo di una cifra così ingente. Ormai ho prosciugato i miei conti e l’attività in Tunisia è partita da pochissimo tempo. Che fare? A chi chiedere tanto denaro se non a coloro a cui ne avevo dato di più?”

Ecco il motivo della richiesta di denaro avanzata alla Chiesa di Scientology: dissesti finanziari che stava avendo in Italia.

Tale richiesta venne soddisfatta dalla Chiesa di Scientology della Florida che, tra il 1995 ed il 1996, le restituì 750.000.000 (settecentocinquanta milioni) di lire.

A bene vedere, già solo per questo la frase “Sono entrata che ero una persona molto abbiente e sono uscita che ero una persona molto povera” non corrisponde più al vero. Ma leggiamo meglio il paragrafo scritto dalla stessa Maria Pia Di Gasparro Gardini.

Se verso la metà degli anni ‘90 il fisco le chiese di pagare “…altri 500 milioni di lire a titolo di tasse successorie” che la mamma, la sig.ra Maria Vittoria Baldovino, avrebbe dovuto versare dopo la morte del marito, il sig. Mario Gardini (che, per inciso, non era il padre della sig.ra Maria Pia Di Gasparro, diventata una Gardini tramite adozione alla non più tenera età di 27 anni), a quanto ammontava il patrimonio ereditato in seguito alla morte della mamma?

A ben oltre tre miliardi di lire degli anni ’90. Non poco!

Nonostante quella fortuna e la somma rimborsatale dalla Chiesa di Scientology della Florida, nel 2001, cioè dopo ben sette anni il suo abbandono di Scientology,  la sig.ra Gardini ritornò a battere cassa, minacciando di rivolgersi ai giornali per raccontare la “sua storia” se la Chiesa di Scientology, non avesse soddisfatto le sue assurde richieste.

Emblematici del personaggio, furono alcuni tentativi da lei attuati per cercare di ottenere ciò che ingiustamente pretendeva. Uno tra i più ridicoli fu senz’altro quello concretizzatosi nell’aprile del 2000.

In quel periodo, la Chiesa Nazionale di Scientology d’Italia  ricevette due lettere: una scritta di pugno dalla sig.ra Gardini e la seconda scritta a macchina.

lettera maria pia gardiniLa lettera scritta dalla sig.ra Gardini iniziava con le testuali parole: “Vi invio copia della lettera di ritorno del ministero di Grazia e Giustizia riguardante la documentazione, (una piccola parte) che ho inviato in novembre scorso …..”

Esaminando la “lettera di ritorno del ministero di Grazia e Giustizia”, quella scritta a macchina (allegato 5), si può facilmente constatare che è contraffatta in un modo così rozzo che vien da chiedersi come sia possibile che una persona con un minimo di sale in zucca possa pensare di spacciare per vero un falso così clamoroso.

presunta lettera camera deputatiInnanzitutto, una lettera del Ministero di Grazia e Giustizia riporterebbe probabilmente un “Oggetto” e forse un numero di protocollo; di certo, in alto, non avrebbe il logo della Camera dei Deputati (incollato e fotocopiato), errore che dimostra che chi creò tale lettera ignorava perfino la differenza tra Parlamento e Governo e, infine, non conterrebbe così tanti errori grammaticali e ortografici, errori che la sig.ra Di Gasparro Gardini ci ha abituato a vedere nonostante si sia vantata di avere una laurea in lingue che, finora, non è stata in grado di esibire né sotto forma di attestato, né nel suo modo di scrivere.

Lasciamo al lettore ogni giudizio.

 

 


Allegati:

2 - Istanza di interdizione (fonte: www.puccy-gardini.net)

3 -  Visura camerale sulla società PAL CINEMATOGRAFICA dichiarata fallita

4 - Visura camerale sulla società PUBBLIFILM dichiarata fallita

5 - “Lettera di ritorno del ministero di Grazia e Giustizia”, secondo Maria Pia Gardini

maria pia gardiniAFFERMAZIONE

“… è inutile che Scientology mi minacci, è inutile che Scientology mi tagli le gomme, è inutile che Scientology faccia queste cose, mi mandi gente, perché non è Scientology, sono degli adepti cretini che credono, tagliandomi le gomme, di far del bene a Scientology.”



confutazioneCONFUTAZIONE

Nella dichiarazione di cui sopra balzano all’occhio le palesi contraddizioni che rivelano una menzogna di fondo.  All’inizio la sig.ra Gardini afferma che Scientology la minaccia, le taglia le gomme e le manda “gente”, lasciando intendere che tale gente la starebbe come minimo importunando, se non di peggio.

Poi, con un uso improprio di un “perché”, che dovrebbe introdurre una subordinata finale, cioè il fine per il quale Scientology la starebbe importunando e/o minacciando, con una vera e propria capriola sintattica, la sig. ra Di Gasparro Gardini conclude la frase smentendo totalmente quanto detto nella prima metà, cioè che non è Scientology che la minaccia e neanche le manda gente, ma sarebbero degli “adepti cretini” i quali, tagliandole le gomme pensano di far del bene a Scientology!

Un bel salto all’indietro con avvitamento degno della sua miglior forma mentis.

Certo è che se fosse vero quanto sostenuto dalla sig. Gardini, quegli “adepti” meriterebbero ampiamente l’epiteto di “cretini”, ma troppe volte ha mosso accuse infondate e inventate e questo è il motivo per cui la Chiesa Nazionale di Scientology d’Italia, dopo aver sopportato per anni le sue esternazioni calunniose, stanca di continuare a porgere le guance, ha intentato una causa civile per diffamazione nei suoi confronti.