Note ed osservazioni sul Rapporto del Ministero dell'Interno del 1998

Pubblicato da Redazione il giorno 15 Novembre 2008

ulteriori motivi per cui il rapporto è stato ritenuto da più parti inattendibile

A cura di "Verba Volant Scripta Manent"

note ed osservazioni

"nemmeno la Chiesa di Scientology"

L'esame cade sul rapporto della Direzione Centrale Polizia di Prevenzione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell'Interno del febbraio 1998 denominato "SETTE RELIGIOSE E NUOVI MOVIMENTI MAGICI IN ITALIA".
L'esame è diviso in due parti, la prima, generale e la seconda più analitica con specifico riferimento alla "scheda" su Scientology (pp. 44-52).

(I)

Il rapporto è un tipico rapporto di polizia formato da più mani e probabilmente da un gruppo di coordinatori. Per quanto non indichi analiticamente le fonti usate per accedere alle notizie raccolte, ma faccia genericamente riferimento a informazioni e articoli di giornale, appare evidente l'uso di fonti diversissime fra loro, non verificate e ben poco compatibili. La prima parte dell'introduzione si basa molto sulla letteratura di settore degli specialisti (sicuramente l'impianto e lo schema di classificazione appartengono quasi interamente all'opera del sociologo delle religioni e presidente del CESNUR, M. INTROVIGNE). L'uso di tali fonti, con qualche "scivolatura" qua e là, dovuta alla natura dell'atto, attribuisce al rapporto un taglio sicuro e una serietà non discutibile.

Per quanto riguarda invece la seconda parte, quella esemplificativa, dell'introduzione, appare avere maggior risalto, l'informazione non specialistica, giornalistica o altre fonti non precisate.
Manca naturalmente e quasi totalmente l'esame teologico delle dottrine.
Tuttavia il rapporto appare nelle conclusioni dell'introduzione sostanzialmente equilibrato dal momento che conclude che, dal punto di vista della sicurezza pubblica, non sembra che le "sette" o i nuovi movimenti religiosi rappresentino in Italia un pericolo per l'ordine pubblico e che tale pericolo non lo rappresentino neppure le c.d. "psicosette" e, collocata fra le psicosette, "nemmeno" la Chiesa di Scientology.
Anzi gli unici due esempi formulati di gruppi ritenuti criminali sono gruppi collegati all'area cattolica (mamma "Ebe" e "Gruppo del Rosario" - p. 13 e nn 18 e 19).
Le vere questioni generali che il rapporto pone non sono quindi il più o meno presunto pericolo "sette", che secondo il rapporto attualmente non esiste.
Non è neppure quindi l'occasione rappresentata dal grande evento religioso del Giubileo, posto che non vi è alcun esame specifico della possibile o impossibile interelazione fra Giubileo e nuove religioni o nuovi movimenti religiosi o gruppi religiosi - anzi accennato che gruppi millenaristi o apocalittici in Italia sono privi di rilievo (è questa la più ovvia delle possibili interazioni) - il rapporto conclude che psicopatici possono esistere fuori e dentro qualsiasi gruppo anche religioso con uguale percentuale statistica di quella con cui sono o non sono presenti nella società in generale (p. 14).

Le vere questioni sembrano altre e introducono due domande alle quali almeno in via di ipotesi bisogna saper rispondere e sulle quali bisogna cercare la verità. Sono:

a. Perché e da chi un rapporto di polizia di febbraio 1998 già noto, viene inviato, diffuso ai mass-midia e reso pubblico due mesi dopo?
b. Quali sono le fonti che i redattori del rapporto utilizzano con riferimento alla Chiesa di Sceintology?

La risposta alla seconda domanda introdurrà all'esame analitico della scheda su Scientology (p. 44 e ss.).

a. L'interrogativo sul perché della diffusione del rapporto se la sono posta subito in molti, quella che appare meglio formulata è apparsa sul sito internet del CESNUR ad opera di un insospettato specialista (insospettato anche perché la sua opera, come gli archivi del CESNUR, sono stati ampiamente utilizzati nel rapporto). "Ci si potrebbe chiedere, naturalmente, perché il rapporto è stato reso pubblico proprio il 29 aprile 1998, e proprio con certe modalità. Il problema non riguarda tanto l'attività delle agenzie stampa e dei media - le cui accentuazioni sono, in una certa misura, normali e prevedibili - quanto la decisione, presa non si sa bene da chi, di trasmettere il rapporto e un certo numero di deputati. Se il mio lavoro ... consistesse nel raccogliere le voci e i "si dice", analizzarei con attenzione le ipotesi - che sono circolate nei giorni successivi all'episodio - di contrasti interni alla maggioranza che sostiene l'attuale compagine governativa a proposito delle intese che il governo italiano si appresta a stipulare con l'Unione Buddhista Italiana (UBI) e con i testimoni di Geova, ovvero a proposito del disegno di legge n. 3947 del governo Prodi Norme sulla libertà di religiosa e abrogazione della legislazione sui culti ammessi, in corso di discussione proprio mentre il rapporto è stato reso pubblico, o ancora - ma le possibilità non si esclusono - di pressioni straniere. A proposito di quest'ultima ipotesi non sembra affatto impossibile che ambienti politici o intelligence tedeschi o francesi - stufi di essere criticati in sedi internazionali (da ultimo nel corso della cinquantaquattresima sessione della Commissione Diritti Umani delle Nazioni Unite a Ginevra dal 16 marzo al 24 aprile 1998), dove si elogia per contrasto la posizione più tollerante dell'Italia nei confronti delle minoranze religiose - abbiano fatto pressioni perché anche nel nostro paese si facesse finalmente "qualcosa". Se così fosse si tratterebbe di ingerenze non tollerabili, cui peraltro il rapporto stesso - che sui punti sostanziali assume posizioni diverse rispeto alla produzione politica e poliziesca di altri paesi - offrirebbe elementi per rispondere e resistere".

M. INTROVIGNE, nel sito indicato, esamina del resto puntualmente l'intero rapporto e la sua analisi appare totalmente condivisibile.
Alle sue osservazioni, pare di dover aggiungere, con più specifico riferimento alla Chiesa di Sceintology, che l'ipotesi di pressioni estere, appare fondata anche dal riferimento testuale alla Germania e in misura minore alla Francia (p. 14, p. 48 e p. 50) e in ogni caso, fra i tanti possibili "scopi indiretti" del rapporto, parrebbe non doversi escludere una funzione di "pressione", sulla base di una certa coincidenza fra la sua pubblicizzazione e la ormai prossima fissazione dell'udienza di dibattimentale del terzo giudizio di appello avanti la Corte d'Appello di Milano (secondo dopo il doppio annullamentto della Cassazione - anche in tal caso il rinvio è testuale trattandosi dell'unica scheda, quella relativa di Scientology, che contiene lo "svolgimento" di un processo - pp. 48, 49 e 50) o la circostanza che l'Assemblea delle Chiese di Scientology abbia deliberato di richiedere l'intesa con lo Stato italiano.
Per quanto riguarda il prossimo processo di rinvio, non ha tanto rilievo in sé il rapporto (che pure riporta come fossero dati accertati alcune tesi della Corte milanese, oggetto di annullamento proprio perché infondate e comunque relative a fatti risalenti a oltre 10 anni fa come se fossero attuali), ma la campagna stampa nazionale ed estera che ha permesso e ancora permetterà di generare e che non potrà non farsi forza di un rapporto che diverrà "del Ministero degli Interni" italiano.
Per quello che riguarda invece il "monitoraggio" - con buona pace della legge sulla Privacy -, ben venga: tutte le volte che senza pregiudizi è stata esaminata l'attività e la vita delle associazioni di Scientology italiane, senza prestare orecchie alle "fantasie" e "infamie" delle associazioni contro le sette, le conclusioni hanno sempre accertato che si trattava di attività non solo lecite, ma rese effettivamente per il miglioramento della libertà spirituale dei fedeli e che le associazioni erano esattamente quello che dicevano di essere, associazioni non riconosciute senza scopo di lucro con finalità religiose.

b. Per quello che riguarda le fonti utilizzate nel rapporto, quello che lascia perplessi sempre in generale ma con riferimento ora a Scientology, è l'uso esclusivo come fonti di informazione delle tesi e degli scritti delle associazioni anti-culti o delle associazioni-contro le sette (soprattutto francesi e tedesche). Fonti spesso filtrate attraverso poche, anzi pochissime pronunce di giudici di merito o i mass-midia.
Il livello della comprensione del soggetto che ne risulta è in parte fondato su dati falsi o travisamenti gravissimi, in parte contraddittorio o paradossale e in parte ... inesistente.
Per quanto non sia difficile tanto come ermeneutica testuale quanto come esegesi delle fonti, documentare come l'intera presentazione di Scientology sia veramente "falsa", il danno che causa alla società civile, oltre che ai fedeli di Scientology, l'insieme di tali affermazioni è "grave" e, sul punto, il rapporto dovrà essere smentito.
Pare evidente, infatti, che il rapporto distribuito in tutta Italia agli organi di polizia periferici, con il suo insieme contraddittorio di dati e affermazioni false, può innescare un po' dovunque persecuzioni.

Ma perché l'uso di quelle fonti? Escludendo, in ipotesi, nella redazione materiale del rapporto la stessa "malizia" della sua pubblicizzazione, perché l'uso di notizie, informazioni e dati tutti direttamente o indirettamente provenienti da associazioni contro le sette? Anche dovendosi ritenere in partenza un certo interesse professionale e istituzionale per le notizie, i dati e le informazioni negative, perché solo quelle?

Due considerazioni sono possibili.
La più semplice è quella che l'ipotesi sia da scartare e la tesi è che nella redazione del rapporto vi sia la stessa malizia della sua pubblicizzazione, dal momento che erano disponibili ben altre fonti e di ben altro prestigio sulla natura di Scientology e la sua organizzazione.
L'altra tesi, che tiene ferma l'ipotesi, si basa sulla qualità della letteratura su Scientology.

A differenza di praticamente tutti gli altri movimenti di uguali dimensioni e importanza, esistono sostanzialmente solo tre tipi di letteratura che riguarda Scientology in Europa:

  • la letteratura della Chiesa (opere, scritti del suo Fondatore);
  • la letteratura degli specialisti;
  • la letteratura divulgativa del network delle associazioni contro le sette.

Non esiste alcuna letteratura divulgativa di Scientology a disposizione o facilmente disponibile in Europa.
Il difetto della letteratura della Chiesa (del suo Fondatore) è che per un organo di polizia si tratta di dichiarazioni che provengono da parte dell'imputato e quindi sono legittime, ma sposa la tesi della simulazione, prive di rilievo (questa è del resto la stessa tesi sostenuta dalla Corte d'Appello milanese).
Il difetto della letteratura specialistica è che è poco accessibile (ha un linguaggio e una circolazione specialistica) e soprattutto è pochissimo utilizzabile in un rapporto di polizia.
Resta la letteratura delle associazioni contro le sette che oltre a contenere affermazioni, dati, interpretazioni che sollecitano l'interesse degli organi di polizia, è facilmente reperibile, immediatamente utilizzabile e non crea molti problemi.

In realtà una letteratura divulgativa di Scientology non esiste per ragioni serie interne alla dottrina di Scientology. Tutta Scientology infatti si basa su una dottrina e un itinerario spirituale (il Ponte) analiticamente precostituito dal Fondatore ed è essenziale per Scientology - che è anche e forse soprattutto un fare - che il percorso sia preservato così com'è e non sia soggetto a "interpretazioni". È dunque un problema d'ortodossia o rischio d'eresia che tende ad impedire la nascita di una letteratura divulgativa di Scientology.
Anche se contro il pregiudizio, com'è noto, la ragione serve poco, tuttavia non sarebbe forse disopportuno riempire il "vuoto" e non ostacolando e anzi promuovendo la nascita di una letteratura divulgativa su Scientology.

L'esclusiva presenza degli scritti, dati, giudizi, delle associazioni contro le sette crea molti danni profondamente ingiusti, Tale letteratura infatti si pone ad un livello che senza soluzione di continuità o difficoltà può passare nei media e nei provvedimenti giudiziari e successivamente in documenti, monografie, articoli o rapporti cioè può facilmente passare da sistemi di comunicazioni o giudizio non specialistici a scritti specialistici (non di specialisti di settore) o d'istituto, come dimostra proprio questo rapporto che raccoglie le sue fonti dai media e da alcune poche pronunce negative che a loro volta ripetono le tesi delle associazioni contro le sette.

(II)

L'esame puntuale della scheda di Scientologgy nel rapporto, conferma i giudizi espressi in via generale nella prima parte di queste note e osservazioni.
Una prima osservazione complessiva è che se fosse vera o creduta tale la rappresentazione della religione di Scientology che ne risulta, appare incomprensibile come poi l'organo di polizia possa concludere che "neanche Scientology" offre preoccupazioni per l'ordine pubblico in Italia. È questa contraddizione fra parte generale e per così dire di "valutazione" e la descrizione contenuta nella scheda che conferma al primo sguardo la diversità delle fonti usate. Nella prima parte, quella generale, vengono usate sostanzialmente o prevalentemente, fonti scientifiche, nella scheda fonti delle associazioni contro le sette direttamente o filtrate attraverso ai media o pronunce.
Il valore in sé dell'operazione, corrisponde a assumere come fonte per l'esame dell'ebraismo, J-A GOBINEAU (Saggio sull'ineguaglianza delle razze umane) o peggio I protocolli dei Savi di Sion.

Alcuni errori materiali poco rilevanti ripetono errori eternizzati negli scritti delle associazioni contro le sette (solo p.es. il centro spirituale di Scientology non è sulla Freewinds - stesso errore che risulta nello scritto contro le sette dello "specialista" H. STAMM), confermando tuttavia una connessione materiale fra testo e quel tipo di fonti, ma al di là delle correlazioni materiali, sono le tesi che appartengono di diritto agli scritti delle associazioni contro le sette e più in generale appaiono in modo impressionante appartenere alla storia del pregiudizio e della intolleranza. È così impressionante quest'appartenenza che gli argomenti sono ... identici.
La cosa curiosa è che molte delle stesse persone che riconoscono immediatamente il pregiudizio in quegli argomenti storicizzati e promuovono o votano giornate alla memoria degli uomini giusti che senza timore rischiarono la vita per opporsi al pregiudizio, non solo non percepiscono immediatamente che si tratta degli stessi, identici pregiudizi, ma non vi si oppongono anche quando opporvisi non mette a rischio nulla del tutto.

Del resto gli argomenti sono così uguali da far pensare che il pregiudizio non sia un'opinione fra le opinioni ma una categoria dell'essere umano.
Come tutti i lavori segnati dal pregiudizio, non conosce bene il suo oggetto, non tratteggia neppure la dottrina di Scientology, accenna a Dianetica e assume che Dianetica sia anche una religione, ma di Scientology non parla mai (l'omissione è presente in entrambe le sentenze della Corte d'Appello di Milano annullate). Si tratta di un'omissione grave che rende praticamente incomprensibile la dottrina di Scientology, limitandola ad una sorta di soteriologia biologica e, infatti, tutte le critiche hanno come punto di riferimento Dianetica, non come metodologia preliminare a Scientology ma fine a se stessa.

1. il primo pregiudizio, quello che sorregge tutti gli altri, è una "petizione di principio" a fronte della quale non vi è nulla da contrapporre a parte che non è vero. In pratica poiché l'unico scopo di Scientology sarebbe quello di fare soldi a spese dei poveri fedeli e soci, lo scopo di crescita spirituale non sarebbe vero infatti "... al di là delle finalità ufficialmente dichiarate, il vero fine della setta appare l'esercizio di un'attività speculativa" (p.45).

La tesi o meglio la petizione di principio è contenuta in entrambe le sentenze della Corte d'Appello di Milano annullate, ma, in Italia, risale al nucleo di polizia tributaria di Milano (Schettino e altri) che si era "bevuto" tutta la letteratura delle associazioni contro le sette.
La circostanza che i veri scopi di un movimento o pensiero o gruppo religioso non siano quelli dichiarati è un classico della storia del pregiudizio. È il modo come il pregiudizio può aggredire il suo oggetto e sentirsi giustificato.
L'avidità è infine un topos della storia del pregiudizio religioso a partire dall'ambrosiano proto-Celso Discorso in odio ai cristiani, all'intera persecuzione degli ebrei.

2. La prova della petizione di principio, sarebbe nella circostanza che i corsi di Scientology e soprattutto l'auditing sono costosi (nel rapporto si parla solo del programma di purificazione come se di questo si trattasse solo per un'evidente generalizzazione di quello che ha capito).

Anche qui si tratta di una querelle storica, sempre la stessa, sul valore economico dei beni spirituali che risale al V secolo a.C.
La stessa che ha coinvolto prima i cristiani (quando la Chiesa non era ancora costantiniana) e poi tutti i gruppi considerati eretici (l'unico topos analogo come frequenza e importanza è quello della dissolutezza sessuale) ed è divenuto alla fine del '800 la base, in Francia, dell'antisemitismo economico, "Cavallo di battaglia" di Cecilia Trocchi, si tratta di argomento sostanzialmente falso.

Esistono quattro accessi all'itinerario spirituale che Scientology denomina Ponte:

  • l'auditing professionale;
  • l'auditing c.d. di libro primo;
  • il coauditing;
  • scambio lavoro.

Solo l'auditing professionale (se non si sa cosa vi è dietro) può apparire costoso, l'auditing di libro uno costa £ 280.000 = per dodici ore e mezza; il coauditing non costa nulla e gli staff delle associazioni di Scientology ricevono l'auditing gratis.
Tanto premesso poiché l'auditing (come i corsi di Scientology) non è offerto al pubblico, ma solo ai soci, non è neppure comprensibile in sé l'argomento dello scopo di "fare soldi". Non esiste cioè un soggetto separato dalla comunità dei soci denominato Scientology che si possa arricchire sui soci.

Esistono solo i soci. È lo stesso socio che di volta in volta riceve da altri soci e da ad altri soci il servizio ecclesiale e quindi assumerebbe di volta in volta la posizione di truffato e truffatore secondo che riceva o dia il servizio.
La stupidità dell'argomento è tale, da stupire che possa essere seriamente considerata.
Se a questo si aggiunge che le associazioni di Scientology, uniche fra i nuovi movimenti religiosi, sono impegnate a restituire i soldi delle contribuzioni ai soci che dichiarano di volerle e dismettono la fede nella dottrina di Scientology e realmente lo fanno, la tesi dello scopo di lucro o l'avidità risulta letteralmente inventato.

3. L'affermazione che la confessione di Scientology sia in realtà finalizzata a conoscere "particolari intimi della vita privata" dei fedeli "che potranno essere utilizzati contro loro come strumenti di ricatto" (p. 45), non si fonda su nulla.

Di per sé l'argomento può essere utilizzato nei confronti di qualsiasi "confessione" o "psicoterapia analitica" o anche "confidenza". Come per altri professionisti o sacerdoti esiste il segreto professionale o confessionale anche in Scientology.
Nel caso di Scientology - a differenza di altre categorie di soggetti vincolati al segreto professionale - per fortuna esiste almeno la prova opposta (nei limiti in cui può esistere la prova di un fatto che non c'è).
Scientology infatti è stata indagata per sei anni in tutte le sue all'epoca 22 associazioni e a parte le 13 associazioni in cui nulla è stato contestato, a parte le altre 7 in cui è stato contestato ai soci un unico episodiaco fatto di reato, nonostante una valanga di "infamie", non è mai risultato o stato accertata la violazione del segreto della confessione da parte di nessun auditor o altro socio o l'uso di fatti, comunicati nel segreto della consulenza pastorale, fuori o per scopi diversi del miglioramento spirituale del confidente. L'affermazione è apodittica e gratuita e sottintende come sempre una petizione di principio.

4. Il condizionamento mentale - qui il termine setta o psicosetta (n. psicosetta è un termine coniato dall'associazionismo contro le sette tedesco), come osserva INTROVIGNE, loc. cit., non appare più fra virgolette come nella parte introduttiva del rapporto - che nell'introduzione del rapporto viene indicato come smentito dalla scienza, perché impossibile e conseguentemente il reato di plagio dichiarato incostituzionale, ricompare improvvisamente a p. 45 del rapporto.

È questo un cavallo di battaglia dell'associazionismo contro le sette, spesso usato non solo contro i nuovi movimenti religiosi ma contro formazioni o gruppi delle Chiese a lunga tradizione. Curioso - ma tragico e insieme divertente - che gli unici tentativi (ovviamente falliti) di condizionamento psicologico simili a quelli descritti nel rapporto siano stati posti in essere solo dai "deprogrammatori".

5. Quanto alla statistica relativa alle "drammatiche rivelazioni" (p. 45) dei fuoriusciti, in Scientology sono inferiori a quelle relative alla società italiana in genere e in particolare a quelle di altre associazioni religiose (nuove o tradizionali).

In realtà a parte la scarsa attendibilità in genere dei transfughi ideologici (qualunque sia l'ideologia) in Scientology esiste il principio opposto dell'apertura verso la società e dell'impegno familiare e sociale.
Statisticamente le famiglie di scientology sono stabili, dedite all'educazione dei figli e ben inserite nel sociale. Quello che - espressamente - è richiesto allo scientologo non è di rinchiudersi dentro l'associazione ma di partecipare attivamente alla vita del suo gruppo familiare e sociale, portando nella sua vita e nella società i valori etici e la comprensione della vita di Scientology.

Questo avviene in Scientology sia individualmente che come associazioni.
Spicca per esempio nel rapporto l'omissione delle attività sociali della Chiesa, di cui alcune note, come la campagna internazionale "Dico No alla droga"; come la sistematica bonifica del territorio dalle siringhe, la partecipazione e l'aiuto agli alluvionati, i corsi di alfabettizzazione, le associazioni di volontariato e così via (è una lista notevole).

6. Quanto alla caratteristica del movimento "che desta maggiore preoccupazione" (p. 46), è cioè lo scopo di Scientology di rendere gli esseri umani "chiari" perché possano essere "più spirituali e meno materiali", e quindi il mondo stesso "chiaro", oltre a contenere la solita ignoranza su Scientology come religione (questo, quello di Scientology, è o dovrebbe essere lo scopo ireneo di tutti gli esseri umani di buona volontà, di tutte le religioni, di tutti i governi), nel rapporto introduce - è di questo che il rapporto si preoccupa - una "democrazia scientologyca" antipluralistica, irrigidita in una "libertà totale" coincidente (non è chiaro come) con una "totale disciplina". Gli oppositori, verrebbero privati della cittadinanza e condannati alla sterilità.

Per far questo, questo soggetto non ben identificato, infiltrerebbe suoi affiliati dentro i sistemi economici e di potere degli Stati.
Beh, dovrebbero venir subito in mente le identiche accuse rivolte agli ebrei dagli antisemiti e dagli antisemiti documentate con i Protocolli. Documentate da un clamoroso falso.
In realtà di tale programma nessun scientologo ne sa nulla. Nessun scientologo ha tale programma e nessun scientologo ha il minimo interesse a porlo in essere. Poiché questo programma non è degli scientologi, probabilmente sarà di qualcun altro. Oltretutto è contrario alla dottrina di Scientology, secondo la quale, è solo il male a rendere gli uomini uguali l'uno all'altro, nel bene, gli esseri sono sempre uno diverso dall'altro. È, infatti, contenuto nella stessa nozione e nello stesso termine di essere umano "chiarito", l'impossibilità, dopo il "chiarimento" di qualsiasi tipo di irregimentazione.
In pratica è il pregiudizio, la cattiveria, il calunniare, il comportarsi male che tende a rendere uguali gli uomini e appiattire sempre di più la società umana in un blocco, che qualunque sia la forma di governo, impone, di fatto, una "rigida disciplina".
Quanto ad impedire la procreazione agli oppositori, si tratta di un'affermazione inventata di sana pianta, sconclusionata e preoccupante, ben poco compatibile con la dottrina della reincarnazione di Scientology.
In buona sostanza, questa ultima affermazione del rapporto o significa che, come quasi tutte le religioni, anche Scientology è una dottrina universalistica e aspira a convertire e cioè una affermazione ovvia, oppure, se significa qualche cosa di diverso è totalmente falsa ed è mutuata di sana pianta dalla più bieca tradizione antisemitica.
E il rapporto non si accorge di scadere nel ridicolo appena si mettano in relazione le affermazioni di p. 45, con le affermazioni della p. 46: come diavolo farà questo fedele o i fedeli di Scientology tutti rinchiusi all'interno delle associazioni e separati dalle famiglie e dalla società, che si sottopongono (reciprocamente?) a violenze e stress inauditi, dotati di un linguaggio criptico, iniziatico a conquistare politicamente il dominio del mondo?

A p. 45 vi è la rappresentazione e descrizione di una setta esoterica, iniziatica per sua natura non universalistica, che separa i fedeli dal mondo, per questo, criticata.
Alla pagina seguente, diviene una via di mezzo fra una religione destorificante e un'ideologia politica, con fedeli scatenati ad infiltrarsi nei gangli vitali della società, e per questo, criticata.
Sono cose che non stanno insieme e si contraddicono, ma, soprattutto che non stanno "né in cielo né in terra".
Sembra un fuor d'opera a questo punto concludere che neppure in Germania vi è una sola società o impresa controllata da Scientology (più di quanto non sia controllata dall'Estragone - N. mostro mitologico). Vi sono di sicuro società o imprese i cui azionisti o imprenditori appartengono alla fede di Scientology.

7. La cosa più divertente del rapporto è l'affermazione che Scientology attacca i suoi detrattori, "sommergendoli di cause per diffamazione". Il rapporto lo dice preoccupatissimo. In pratica il ragionamento è il seguente, si può diffamare Scientology e gli scientologi, ma è "scandaloso" che Scientology o gli scientologi diffamati o che si credono diffamati, agiscano giudiziariamente contro i detrattori. Che sia scandaloso si deduce da quel "sommergendoli". Andrebbe bene protestare un poco o denunciarli ogni tanto per diffamazione, ma denunciarli tutte le volte che diffamano, non va bene. Poveri detrattori.

Si tratta anche in questo caso della permalosità del pregiudizio: come si permettono gli ebrei di fare la rivolta nel ghetto di Varsavia?
Non è il detrattore che deve essere sanzionato, è chi subisce l'offesa che deve essere sanzionato se reagisce (peraltro nelle forme previste dall'ordinamento).
È irresistibile il ricordo delle parole di J-P. SARTRE "...Ma poiché per l'antisemita il Male si incarna in questi uomini disarmati e così poco temibili, egli non si trova mai nella penosa necessità di essere eroico: è divertente essere antisemiti " (L'antisemitismo), ed è un sopruso che lascia interdetti ed urtati la circostanza che l'uomo disarmato reagisca. Per dirla alla Rabelais, come si permettono: "Sono eretici, eretici e come tali bastonabili, bastonabilissimi!".
Subito dopo il rapporto riferisce una serie di violenze private "in realtà non è mai emersa alcuna certezza in senso giuridico che tali atti siano riconducibili all'organizzazione". Appunto in realtà. Anche se resta l'incertezza di quale sia il senso non giuridico. Ma se così è, perché il rapporto ne parla?

8. Per quanto riguarda l'IRS, il rapporto riferisce pari pari le tesi delle associazioni contro le sette, che si sono trovate sbilanciate in Europa, dal riconoscimento dell'IRS e dovevano in qualche modo giustificare il cambiamento di punto di vista dell'IRS. Se la sbrigherà il Ministero degli Esteri USA con il Ministero paritetico italiano e di sicuro interverrà l'IRS.
Tuttavia non solo gli atti dell'accordo Scientology-IRS sono pubblici e sono depositati, ma sono stati comunicati ufficialmente dall'IRS. L'accordo prevedeva che l'IRS avrebbe sottoposte tutte le associazioni di Scientology ad una accurata indagine secondo i parametri adottati dalle corti nordamericane per accertare la natura religiosa di una associazione, utilizzando esperti dei vari settori interessati dai parametri, scelti di comune accordo negli elenchi di quelli più accreditati a fornire consulenza al governo e dall'esecuzione di tale indagine durata due anni che l'IRS ha accertato la natura di associazione religiosa di quelle di Scientology. Tutt'ora le associazioni di Scientology americane devono sottoporsi al controllo annuale dell'IRS.

9. Il rapporto racconta poi la vicenda giudiziaria di Milano. La prima osservazione è che la Chiesa in Italia ha avuto oltre un centinaio di pronunce favorevoli sia giudiziarie che amministrative e tuttavia di esse nulla si dice (anche se è vero che quello di Milano è il processo più importante).
Riferisce il rapporto della sentenza favorevole del Tribunale e delle due sentenze della Corte d'Appello sfavorevoli, nonché delle due sentenze della Cassazione di annullamento. Riporta poi stralci della sentenza della cassazione, l'ultima, quella del 1997, che definisce "piuttosto innovativa" (p. 49). In realtà cita passaggi inessenziali della sentenza che non è affatto innovativa, ma rispettosa di se stessa (della sua precedente sentenza) e delle disposizioni di legge. Innovativa era la sentenza della Corte d'Appello annullata che riteneva che in Italia siano o possano essere associazioni religiose solo quelle c.d. abramiche.

10. È infine vergognoso che venga considerata "forma di pressione istituzionale", l'invio di lettere alle autorità con le quali si denuncia il pregiudizio e la persecuzione. Il perseguitato, come già osservato, deve subire in silenzio la persecuzione. L'aguzzino, infatti, non crede mai di perseguitare, crede di difendere valori assoluti come la sua religione, la sua razza, il suo benessere economico, la grandezza del suo popolo, la sua cultura, la sua indipendenza, di difendere in buona sostanza il "suo".

Conclusioni provvisorie

Alcune note conclusive s'impongono. Le note e osservazioni qui contenute non si rivolgono alle associazioni contro le sette e ai loro protagonisti, contro il pregiudizio come già osservato la ragione non può nulla. Scriveva Momsenn "Vi sbagliate se credete che la ragione possa essere di una qualche utilità a questo proposito ... Essi non ascoltano che il proprio odio, la propria invidia, i loro istinti infami...". Si rivolgono, come sempre, alle istituzioni democratiche e alla società civile. Quel rapporto non è un cattivo rapporto nelle sue conclusioni, ma, nella redazione della scheda su Scientology purtroppo utilizza e si fa influenzare da fonti tendenziose o false (come già la Corte milanese) che hanno il solo effetto di far perdere il tempo della Direzione Centrale Polizia di Prevenzione e inquinare la società civile italiana.

Ma il tasso di democraticità e d'onestà rispetto ad analoghi organismi della Germania e soprattutto della Francia (storica patria del pregiudizio e insieme della libertà) sembra poter garantire, nonostante le pressioni, una prossima richiesta ed auspicata smentita.