La propaganda di Gibney smascherata

La propaganda di Alex Gibney smascherata

Per due anni Alex Gibney ha lavorato in segreto alla produzione di un film su Scientology, un film che lui definisce “documentario”.

Documentario …. una parola che evoca immagini di indagini lecite e un’informazione basata sui fatti.

Ma nel caso del film di Gibney ci sono veramente poche evidenze di entrambe le cose.

Durante quei due anni di produzione, Gibney ha evitato accuratamente di relazionarsi direttamente con la Chiesa, mai una volta si è preso la briga di contattare proprio i protagonisti del suo progetto.

Quando Gibney è finalmente emerso dal suo isolamento, ha presentato un’invettiva unilaterale che a malapena si può definire giornalismo.

Ovviamente, considerando il "pedigree" di Gibney, la cosa non ci sorprende.

L’immagine pubblica di suo padre, Frank Gibney, era quella di giornalista.

Ma secondo un rapporto del Congresso e del New York Times, Frank Gibney faceva parte di un'operazione segreta della CIA per diffondere propaganda attraverso l'editoria e i media.

A quanto pare tale il padre, tale il figlio.

Perché il lavoro di Alex Gibney per la HBO è propaganda da manuale.

Gibney ha selezionato con cura le sue fonti per offrire la sua versione della verità.

Tra le sue fonti troviamo Mark "Marty" Rathbun, un anti-Scientologo professionista con problemi di rabbia profondamente radicata, che è stato espulso dalla chiesa più di un decennio fa.

Gibney cita Rathbun estesamente, fornendo un bocconcino prelibato in cui la sua preziosa "fonte" descrive una struttura della Chiesa come un "campo di prigionia".

Uno slogan che garantisce la manipolazione della percezione pubblica.

Gibney mostra una vergognosa mancanza di originalità con la sua drammatizzazione di questo cosiddetto "campo di prigionia" ... formiche che si arrampicano sul muro.

È un vecchio trucco di propaganda a buon mercato, preso a prestito da uno dei film più riprovevoli di tutti i tempi.

... ridicolo, se l’intento non fosse così malvagio.

Naturalmente, Gibney non ha mai realmente mostrato ciò che apparentemente stava "documentando."

Non voleva.

Il farlo avrebbe rovinato la sua storia.

Quindi diamo un'occhiata a ciò che Gibney chiama, a scatola chiusa, "un campo di prigionia"...

Situata nel sud della California, la struttura comprende un studio di produzione audiovisiva all’avanguardia, squisitamente arredata, che si estende su 202 ettari di terreno.

La proprietà è un studio cinematografico indipendente, dedicato alla produzione di film e video che promuovono la missione religiosa della Chiesa di Scinetology.

E dispone di uffici amministrativi impeccabili, nonché di spazi dedicati a ogni aspetto della produzione cinematografica.

Questo è lo Studio Cinematografico della Chiesa, giustamente conosciuto come il "Castello".

È la sede di uno dei teatri di posa più grandi del mondo…

Questo teatro di posa è alto più di tre piani ed è così grande da poter contenere quattro campi professionali di pallacanestro.

Ed è aperto per visite pubbliche.

Sì, questo è il posto che Gibney ritrae con le formiche che si arrampicano su una parete.

Ed ecco altre immagini che mostrano meglio il tutto: le strutture per il montaggio di film e video, con più di una dozzina di reparti di montaggio ad alta definizione.

... un’area per la registrazione e missaggio della musica per i film e video prodotti dallo studio. Include una sala d’aspetto che musicisti e cantanti usano durante le pause.

Aggiungete al tutto una sala per comporre gli arrangiamenti, equipaggiata con le più sofisticate attrezzature esistenti.

La sala di missaggio della musica è in grado di produrre tutto, dal missaggio in stereo al suono surround 5.1 per i cinema.

Ma Alex Gibney non ha mostrato nulla di tutto questo.

Ha invece mostrato le formiche.

Avrebbe potuto mostrare gli uffici amministrativi della direzione della Chiesa.

Ecco la reception.

E il patio centrale.

Ecco la sala conferenze.

E il patio centrale.

Ma Gibney è rimasto fedele al suo pregiudizio, omettendo tutto questo dal suo cosiddetto “documentario”.

Anche il parco appena fuori dagli uffici.

E inevece che cos’ha mostrato Gibney?

Formiche.

Sebbene Gibney stesso abbia detto: “La cosa che mi preoccupa di più è quella di sbagliarmi…”, non avrebbe potuto sbagliare più di così.

Alla fine, pure questo è il posto che Gibney ha liquidato come “campo di prigionia”.

Ecco gli alloggi dei membri dello staff.

Questi sono gli appartamenti dei membri dello staff, ogni edificio ha un soggiorno e una biblioteca su due piani.

Ed ecco gli appartamenti.

I servizi comuni includono una lavanderia centrale per il lavaggio a secco e con acqua ed anche l’attrezzatura per stirare le lenzuola.

Mentre per quanto riguarda gli altri servizi, ecco la sala da pranzo attrezzata con una cucina professionale in grado di servire pasti a centinaia di persone alla volta.

Invece, tutto quello che Gibney ha mostrato sono… formiche.

Gibney avrebbe potuto mostrare alcune delle aree ricreative, tipo questa piscina comune e l’area per il barbecue.

O i campi da tennis ….

… i campi di pallacanestro …

O quelli di beach volley …

Il campo di baseball …

Il campo di calcio ….

O il campo da golf e il circolo nella proprietà dove si organizzano eventi.

Tutto questo sarebbe il presunto “campo di prigionia”.

Ma a Gibney non interessava la verità.

Perché questo avrebbe rovinato la storia che voleva raccontare.

Si può dimostrare la disonestà di Gibney con un semplice clic.

Perché ogni singola immagine di queste riprese è visibile sul sito internet della Chiesa e lo è stata per anni.

Un vero “documentarista” avrebbe mostrato il luogo che stava “documentando”.

Un propagandista vi mostrerà… questo (formiche).

E la star delle fonti di Gibney, quello che ha definito la struttura un “campo di prigionia”?

Lui viveva in un posto simile.

Ecco dove ha vissuto dopo essere stato allontanato dalla Chiesa.

… molto differente dal paradiso dei collaboratori della Chiesa …

… un luogo che lui ha chiamato campo di prigionia e che, in realtà, è molto più simile a un Club Mediterranée.

E inoltre, questo è un tipo famoso per la sua visione distorta della realtà, come dimostrato dai suoi frequenti scatti di rabbia.

E il modo in cui lui si rivolge alla sua congregazione.

Ma Alex Gibney non si può nascondere dietro a un dito.

È semplicemente disonesto e sta portando avanti un programma basato su pregiudizi.

A Gibney è stata offerta l’opportunità di incontrare i membri e parrocchiani della Chiesa in 14 diverse occasioni.

Sheila Nevins, a capo della programmazione dei documentari di HBO, ha ricevuto lo stesso ripetuto invito.

Ma entrambi hanno nettamente rifiutato.

Quindi non c’è veramente un’altra spiegazione per la narrativa panificata dallo scrittore Lawrence Wright assieme ad Alex Gibney e approvata ufficialmente da Sheila Nevins.

Tutti e tre hanno fermamente deciso che la verità non doveva intralciare la loro falsa propaganda.